Venerdì 9 giugno 2017 - Serata STORIA DI UN RESTAURO (Lo Sposalizio della Vergine di Andrea Appiani)

“Questo matrimonio… s’ha da fare”
CRONACA DI UNA FESTA ANNUNCIATA

Come fossimo stati noi gli sposi, in trepida attesa dell’evento, abbiamo consultato per una settimana intera le previsioni del tempo, sussultando ad ogni perturbazione, ad ogni nuvoletta che appariva sullo schermo per la fatidica data. E il grande giorno è finalmente arrivato. Domenica 7 maggio, al mattino, si presenta con quel cielo grigio, incerto, che dalle nostre parti ti induce a prendere l’ombrello se esci. La cerimonia per l’inaugurazione dell’affresco restaurato Lo Sposalizio della Vergine di Andrea Appiani, prevista alle ore diciassette, è ancora lontana. Potrebbe fare peggio! Ma all’apparire delle graziose damigelle che aprono il corteo nuziale, il buon Dio deve avere un ripensamento primaverile, non intende rovinare la nostra festa. D’incanto il sole fa capolino, il cielo si è fatto azzurro, esaudendo i nostri reconditi desideri per una giornata radiosa.
A posteriori si può dire che sarebbe comunque stata una giornata di festa, con qualsiasi tempo, pure con la pioggia benedetta. D'altronde il proverbio non dice: «Sposa bagnata sposa fortunata»? E a pensarci bene, quando gli sposi furono Giuseppe e Maria, dovette senz’altro diluviare perché Maria portava in grembo nientemeno che il figlio di Dio, Gesù.
Il corteo delle damigelle, aperto da Luca Redaelli, talentuoso violinista di casa nostra, che da tempo accompagna i concerti di Van de Sfroos, si snoda da piazza Sironi fino a raggiungere la chiesa Prepositurale di Sant’Eufemia, seguito dalla banda Marco D’Oggiono e oserei dire dal paese intero, tanta è la gente per strada. Qualcuno chiede dove siano gli sposi. È chiaro che i veri protagonisti dovevano essere loro. Ma è altrettanto chiaro che gli sposi non potevano essere in carne e ossa, bensì quelli dipinti, che poi sarebbero stati svelati, dopo aver tolto il drappo che ancora occulta l’affresco dello Sposalizio.
L’organo della chiesa suona a festa mentre Chiara Amati, mezzosoprano, altro giovane talento oggionese, accoglie tutti con la sua voce musicale e Edo Marzi crea un’atmosfera sacra declamando il Cantico dei cantici.
La chiesa è gremita e la curiosità accresce di momento in momento. Lo si percepisce nell’aria, quella specie di elettricità, il brusio sommesso che accompagna l’attesa di un evento atteso. Quella voglia di vedere… poi, il drappo scende. Siamo tutti incantati!
Lungo molti anni
a grande prezzo
viaggiando attraverso molti paesi
andai a vedere alte montagne;
soltanto non vidi
dallo scalino della mia porta
la goccia di rugiada che scintillava

sulla spiga di grano.
È una poesia di Tagore, scrittore e filosofo bengalese. Sono parole che ben si addicono allo spirito che anima l’associazione Università del Monte di Brianza che ha proposto e lavorato affinché si realizzasse il restauro dello Sposalizio della Vergine di Andrea Appiani e che nel giorno dell’inaugurazione sollecitano un paio di riflessioni, brevi.
Ha ragione Tagore. Spesso andiamo chissà dove a vedere monumenti, opere d’arte, natura e non ci accorgiamo di ciò che abbiamo di fronte ai nostri occhi, davanti al nostro naso, quotidianamente, proprio come questo affresco di Andrea Appiani (1790), quasi invisibile per i più, ma che i grandi critici d’arte e non solo annoverano, con il Polittico di Marco D’Oggiono fra i tesori della nostra chiesa Prepositurale. Ebbene oggi, come cittadini, come comunità, non solo pastorale, perché un’opera d’arte è di tutti, grazie a questo restauro, ne riprendiamo possesso, metaforicamente.
È stato proprio un gran lavoro, ne siamo orgogliosi e il risultato è finalmente sotto i nostri occhi. Notevole!
E qui la seconda e ultima riflessione che è anche un ringraziamento. Sempre nello spirito del poeta bengalese, per il lavoro di restauro, abbiamo fortemente voluto che fossero due restauratrici giovani e di casa nostra ad attuarlo. Questo per dire che senza andare chissà dove, anche qui abbiamo delle eccellenze, notevoli professionalità. Grazie quindi a Elisa Figus e  Annalisa Bonfanti.
Un grazie va a don Maurizio che ha creduto, forse ceduto, alla testardaggine e determinazione della nostra piccola associazione. Un grazie grande va ad Assunta Galbiati e a Galbiati Group, che non solo ci ha creduto, ma soprattutto supportato economicamente in questo progetto. Senza questo sponsor, non si sarebbe potuto fare nulla.
Grazie a loro, alla sinergia con la scuola secondaria Marco d’Oggiono, il comune di Oggiono, la regione Lombardia e con tanti altri soggetti che non nomino, privati e associazioni, artisti, musicisti, cantanti e le bambine-damigelle del corteo che, curioso, facendo di cognome Appiani potrebbero essere le pro-pro-pro nipoti dell’illustre Andrea Appiani, abbiamo realizzato il nostro sogno, partito dal basso, dal piccolo come può esserlo un’associazione culturale seppur con un nome altisonante, e che spero sia di esempio a tutti nella nostra comunità per ulteriori progetti di salvaguardia delle bellezze della nostra città.

PROGRAMMA INIZIATIVE
VENERDI 9 Giugno  ore 21
Presso la Sala della Comunità Pastorale San Giovanni Battista a Oggiono.
STORIA DI UN RESTAURO, a cura di Elisa Figus e Annalisa Bonfanti, le restauratrici dell’affresco Lo Sposalizio della Vergine di Andrea Appiani.
Serata di approfondimento in cui verrà illustrato l’intervento tecnico-artistico con una proiezione fotografica, reportage del lavoro eseguito (foto di Dario Riva).
INGRESSO LIBERO
 

Sabato 20 maggio 2017 - Presentazione libro DISCO VOLANTE di Claudio Ravasi

Claudio Ravasi
Renato Franchi alla chitarra, Gianfranco D'Anna percussioni
Ravasi - presentazione Disco Volante
Carlo Losa
Presentazione del libro


DISCO VOLANTE
VIAGGIANDO NELLA MUSICA SENZA CONFINI
Incontro con l’Autore
CLAUDIO RAVASI
Accompagnato dalla chitarra di RENATO FRANCHI
e altri amici della Band l’ORCHESTRINA DEL SUONATORE JONES

Claudio Ravasi (sn) e Renato Franchi (dx)
in
Libreria LiberaMente
OGGIONO Via G. Longoni 27/29

Sabato 20 Maggio 2017
ore 17
INGRESSO LIBERO

Questo libro è la realizzazione di un sogno che corona un’esperienza giornalistica e la passionaccia per la musica di tutta una vita. La presentazione in LiberaMente gliela dovevo perché conosco Claudio da quando, ragazzini frequentavamo la scuola elementare (che oggi chiamiamo primaria), ci si trovava da sua nonna Libera a vedere la Tivù dei ragazzi e poi, più grandicelli, a casa sua ad ascoltare i primi vinili… i dischi dei Gufi, di De André e via cantando. I conti fateli voi. Il libro è una selezione di articoli, recensioni di dischi e artisti, pubblicati per quattro anni dall’autore sul Giornale di Lecco. È un libro scritto bene, da leggere tutto d’un fiato, magari ascoltando buona musica. Musica che non mancherà alla presentazione, con la presenza di Renato Franchi  (che ha curato la prefazione del libro) e qualche componente dell’Orchestrina del Suonatore Jones. Per la buona musica ci pensano loro, il resto lo ascolteremo da Claudio. Il divertimento è assicurato. Ingresso libero.

Sabato 13 maggio 2017 - Presentazione libro QUANDO LAVORARE E' BELLO. Lettere dal carcere di Giovanna Rotondo

Presentazione del libro

Quando lavorare è bello
LETTERE DAL CARCERE
Incontro con l’Autrice
GIOVANNA ROTONDO
in
Libreria LiberaMente
OGGIONO Via G. Longoni 27/29
Sabato 13 Maggio 2017
ore 17
INGRESSO LIBERO

L’esperienza di lavoro in carcere come Tutor è stata, per l’autrice, una delle più significative della sua vita, soprattutto per gli incontri che ha avuto l’occasione di fare, per la particolarità del luogo in cui si è trovata a operare e per la condizione delle persone con cui è entrata in contatto.
In questo scritto viene mostrato un mondo che spesso non si vuole conoscere: quello di chi è recluso, raccontando comportamenti e necessità quotidiane simili a quelle di tutti.
Un intreccio di storie e di testimonianze umane, ricche di vissuti differenti, con privazioni e sofferenze aggravate spesso dalla consapevolezza di aver trasgredito le regole sociali.
Una proposta formativa che ha coinvolto il gruppo di allievi che vi hanno preso parte motivandoli a migliorarsi e a scoprire i propri talenti: un’esperienza sorprendente ed emotivamente densa