Venerdì 9 MAGGIO alle ore 20:45 avremo l'incontro ravvicinato con
LUCIANO LUTRING.
Un personaggio che sembra tratto da un fumetto o da un film. Anzi, un film su di lui è stato fatto davvero e dal grande regista
CARLO LIZZANI.
Per chi non potrà conoscerlo di persona vi racconto:
LA STORIA DI LUCIANO LUTRING
Luciano Lutring ha vissuto nella paura e nella latitanza per anni. Se l’è cercata, l’ha voluta, inseguita, affrontata, fino al giorno in cui ha dovuto arrendersi di fronte alle pallottole di un poliziotto francese che gli ha trapassato il corpo. Ma non il cuore e l’anima. Adesso, la prima impressione che si ha quando s’incontra Luciano Lutring, è quella di trovarsi di fronte ad un uomo mite, estroverso, educato e infinitamente gentile. E più lo si conosce, più si capisce che non è solo un’impressione, perché Luciano Lutring è davvero così. Un gentiluomo d’altri tempi. Per Lutring gli anni di piombo ci furono davvero. Era lui il bandito più ricercato d’Italia. L’artefice di centinaia di rapine, soprannominato “il solista del mitra”, perché nella custodia di un violino nascondeva un vecchio mitra, mai usato per sparare, ma solo per dare credibilità alle sue minacce. Erano quelli i tempi in cui Lutring svaligiava banche e gioiellerie, apriva la custodia dello strumento, estraeva l’arma e senza mai alzare la voce, derubava soldi e monili. A volte se ne andava lasciando un mazzo di fiori per la commessa spaventata e quando tornava a casa donava il bottino alla donna che amava. Vestito come un dandy, a bordo di una Cadillac bianca, era così che girava per Milano dove proprio a causa di quel suo aspetto originale gli venne affibbiato il soprannome de “L’americano”. Rispettato e temuto, riconosciuto e ricercato. Ma disonesto fino in fondo non lo è mai stato. Ai vicini di casa che non avevano i soldi per pagare l’affitto regalava denaro perché potessero saldare il debito, alle sue donne la felicità dal colore dell’oro, ai derubati la sensibilità di non far mai loro del male. Lutring possedeva una vecchia Smith&Wesson della polizia canadese, senza pallottole perché ormai fuori produzione, e con quell’arma in pugno credette di conquistare il mondo. Per spaventare i malcapitati che andava a derubare faceva scoppiare i petardi sotto la suola degli stivali che gli permettevano di completare la scenografia dei deplorevoli atti che andava a compiere, ma non ci fu una sola volta in cui pensò di sostituire quel ferro vecchio con una vera arma funzionante. I furti e le rapine, che nel corso degli anni si dice gli abbiano fruttato oltre trenta miliardi delle vecchie lire di quell’epoca, non contemplavano il fatto che a qualcuno potesse essere fatto del male. Il suo stile di vita fatto di belle donne, grandi alberghi, lussuosi ristoranti, night, macchine fuoriserie e champagne, insieme con le celebri frasi pronunciate in dialetto milanese, contribuirono a rendere popolare la figura di questo strano bandito che per molti anni riuscì ad eludere le forze dell’ordine di mezza Europa. Processi infiniti e lunghi anni di detenzione furono il prezzo che Lutring pagò per i crimini commessi fino ad ottenere la grazia che gli venne concessa, trent’anni orsono, dalle due presidenze dell’epoca: quella francese di Gorge Pompidou e quella italiana di Giovanni Leone. Oggi, le catene che l’hanno tenuto imprigionato per anni sono state spezzate e sostituite dai pennelli ai quali Lutring affida l’essenzialità di una vita che trascorre lieve e che ha negli occhi il panorama del Lago Maggiore dove ha scelto di vivere in compagnia di tele e colori per mettere in pratica una pittura dallo stile eclettico che rappresenta la poliedricità artistica della sua personale visione del mondo. L’incisività e la poesia dei quadri impressionisti si scorge attraverso le vedute di Milano, Parigi, del Lago Maggiore che rammentano al se stesso di oggi il se stesso di ieri, per non dimenticare i ricordi, belli come l’attesa e come il momento in cui li si vive, anche se portano con sé la sofferenza degli errori (…).
Di Daniela Basilico
I LIBRI di Luciano Lutring:
UNA STORIA DA DIMENTICARE (2004) ed. AGAR
CATENE SPEZZATE (2005) ed. AGAR
COME DUE GOCCE D’ACQUA (2006) ed. AGAR
L’AMORE CHE UCCIDE (2008) ed. A.Car
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