di
Cristian Borghetti
SABATO 1 Ottobre
Ore 17:00
in LiberaMente a OGGIONO (LC)
Borghetti torna alla fonte della letteratura gotica con i tre romanzi brevi contenuti in “Tre volte all’inferno”.
Il libro, in uscita il 21 di settembre per il gruppo Perdisa, promette di stagliarsi nel panorama del gotico italiano per peculiarità e pregio.
Di sicuro il libro di Borghetti è pieno di potenzialità. Un linguaggio ricercato e trame tutt’altro che banali ne fanno un prodotto appetibile. Sommando, poi, anche l’edizione di pregio che ci regala la casa editrice, otteniamo un piccolo prezioso da aggiungere al nostro già carico scaffale.
Borghetti “ha sciacquato i panni” proprio alla fonte del gotico internazionale, Lovecraft e Poe sono sempre dietro l’angolo. E sembra banale – ma oggi come oggi non lo è – dire che Borghetti sa come mettere paura. Lo fa senza sforzo, con immagini tanto vivide da sembrare quasi “cinematografiche”, personaggi orripilanti, azioni turpi, luoghi bui e spaventosi. Ti perdi in una selvaggia e fitta boscaglia e ti sembra di non saper più come tornare indietro.
Di seguito una breve sinossi dei tre racconti:
“Il Bacio della medusa“: la caduta senza possibilità di riscatto nelle tenebre. Un duello epocale tra il signore di Bosco Oscuro, Asmodeo Colonna, e il Martello di Ferro, il colonnello Ferramano sulle tracce di un orribile assassino.
“Il canto di Lucifero (Ballata in Dio Minore)“: il martirio di un drammaturgo accusato della morte degli attori della sua compagnia. La caduta in un incubo che sembra orchestrato dal Diavolo in persona.
“Il labirinto del basilisco (il sagrato, l’ombra e la paura)“, un racconto senza epoca in cui un uomo viene tormentato da strane figure: un monaco senza sguardo, un orrendo basilisco, e una presenza oscura e nefasta che supera le epoche arrivando fino ai giorni nostri.
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