SABATO 22 Novembre ore 17:00

SABATO 22 Novembre alle ore 17:00
presentazione del libro:

SOLDI SUDATI
Il contrabbando lariano dal Ventennio fascista agli anni Settanta nel ricordo di chi lo ha vissuto
(New Press edizioni) della scrittrice bellagina LUCIA SALA




«C’erano tre categorie di contrabbandieri: alla prima appartenevano quelli che ci mettevano i soldi e pagavano il sacco; erano pochi e ricchi... Della seconda facevano parte i capi: decidevano il percorso, si incaricavano del trasporto della merce e del reclutamento… La terza categoria, la più disagiata, era quella degli spalloni: portavano sulle spalle per chilometri sacchi del peso di trenta, trentacinque chili. Paragonabili ad animali da soma, facevano grandi fatiche e rischiavano dalla galera alla pelle».
Comincia così il racconto di un anonimo contrabbandiere laghée nel libro Soldi sudati.

L’autrice è Lucia Sala, appassionata di storia lariana, che a Bellagio è nata e vive tuttora.
Collezionista di vecchi oggetti della vita quotidiana, curiosità, piccoli utensili da lavoro di valore etnografico che hanno trasformato la sua casa in un vero e proprio museo. La preziosa collezione etnografica è divenuta meta di visite guidate, per turisti alla scoperta degli aspetti più autentici e nascosti del territorio.
Vincitrice di concorsi di poesia dialettale, nel 2006 Lucia ha compendiato i risultati di anni di personale e spontanea ricerca nel volume Tacàa al fööch, ricco di racconti sulla vita quotidiana del passato tra lago e montagne raccolti dalla viva voce dei testimoni.
Tanta passione non poteva mancare di incrociare l’esperienza storica del contrabbando, “mestiere” tipico, sulle sponde del Lario e non solo, grazie al quale si sbarcava il lunario o si sognava un maggior benessere negli anni tra il Ventennio fascista e il boom economico.
Al centro della ricerca sono i territori di Lezzeno, Plesio e Bellagio, nei quali l’autrice ha realizzato sedici interviste a protagonisti e testimoni dei fatti: capi, spalloni, rematori, autisti, semplici spettatori. Tra gli anni ’30 e gli anni ’70 del Novecento, Lucia Sala ha inseguito i fatti e le loro ragioni: le motivazioni di un’esistenza rischiosa sul filo di rasoio del “confine”, legate alle condizioni di vita, ai bisogni ed alle aspirazioni di un’epoca di povertà.
L’indagine, corredata da 70 foto, approfondisce il ruolo dei “rematori” che assicuravano il trasporto sul lago delle “bricolle” con i “barchitt”, mentre i percorsi sono ricostruiti nelle 16 mappe che accompagnano le singole interviste. Si parla di Valle di Muggio, Valle Intelvi, Triangolo Lariano, Val Morobbia, Val Cavargna, Valle Albano, Val Menaggio: dove si macinavano decine di chilometri per notte pur di salvare il carico.

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