Associazione per il disagio sociale I GABBIANI LECCO con sede in Annone
Sabato 21 MARZO 2009 Ore 17:00
Presso la Libreria LiberaMente di Oggiono
Via G. Longoni 27/29
INGRESSO LIBERO
È possibile pensare la schizofrenia da un punto di vista antropologico, storico e filosofico anziché medico-clinico? Nomi illustri come Gregory Bateson, Michel Foucault e Gilles Deleuze si sono già cimentati in questa impresa, ed è a partire dal loro approccio che l’autore – che si confronta da vent’anni con famiglie con componenti che soffrono di psicosi maniaco-depressiva, di depressione maggiore o di schizofrenia – ha concepito questo libro, che non vuole dunque essere solo, né principalmente, un libro sulla schizofrenia, bensì un’analisi del discorso intorno alla schizofrenia. Il fatto che questo non sia un libro psichiatrico non significa che sia antipsichiatrico. Non intende affatto negare la validità di alcune assunzioni psichiatriche – come l’ipotesi di una componente chimica, legata ai neurotrasmettitori, o addirittura di una componente genetica – ma recuperare le radici di un pensiero di diversa matrice. Il volume si compone di due parti: una clinica, l’altra antropo-filosofica. Nella prima parte, avvalendosi della descrizione di alcuni casi clinici e di sedute di terapia, si analizzano le metamorfosi dello schizofrenico della famiglia – perché è nella famiglia, in questo sistema di relazioni, in questo “campo etico aperto” che, dalla chiusura dei manicomi, vive lo schizofrenico, è lì che oggi si sviluppano il suo delirio paranoide e la sua possibilità di libertà – e si ricostruisce il discorso psichiatrico sulla sindrome. La seconda parte del volume tratta invece della filosofia della schizofrenia a partire dal contributo di Bateson, Deleuze e Foucault: i tre autori che hanno contribuito, come nessuno mai, a depotenziare la metafora della schizofrenia e a rendere questa condizione una variante dell’umana esistenza, connettendola alle nozioni di creatività, di proliferazione e di molteplicità.
Inoltre saranno esposti i quadri dell’artista contemporaneo Gaetano Montanelli.
*Pietro Barbetta è direttore della scuola di counselling e psicoterapeuta presso il Centro Isadora Duncan, didatta presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia e professore di Psicologia dinamica e Psicodinamica delle relazioni familiari presso l’Università di Bergamo. Autore di Anoressia e isteria (2006), coautore, con Michele Capararo e Telmo Pievani, di Sotto il velo della normalità (2004), ha inoltre curato Le radici culturali della diagnosi (2003) e Divenire umano (con Dario Toffanetti, 2005). Le sue più recenti pubblicazioni sono: Figure della relazione (2007) e Lo schizofrenico della famiglia (2008).Attualmente collabora con Luigi Boscolo e gli altri didatti presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia, con Marcelo Pakman, con il quale da oltre quindici anni si confronta e svolge ricerca clinica (nell’ambito della psicoterapia e della salute pubblica) e teoretica (attorno al pensiero di autori come Gregory Bateson, Heinz von Foerster, Michel Foucault e a temi di ordine filosofico e antropologico), con il Centro Isadora Duncan, come direttore scientifico della Scuola di Counselling e come formatore. Dal 1990 ad oggi ha tenuto seminari, partecipato a convegni scientifici, attività accadmiche e culturali, svolto attività di consulenza e supervisione clinica in diversi paesi: Argentina, Brasile, Colombia, Stati Uniti, Portogallo, Francia, Regno Unito, Spagna, Svizzera.
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