Pasqua con Sveva e Alicia LUCIANO GENTA (fonte: Tuttolibri, LA STAMPA, in edicola sabato 11 aprile) Sorprese di Pasqua? Non proprio, anzi prevedibili successi. Sveva Casati Modignani e Alicia Giménez-Bartlett in cima alla classifica, separate da un solo punto. Sveva in rosa e Alicia in giallo, come sempre, ma non solo: perché entrambe tessono commedie con risvolti psicologici e sociali. Ne Il gioco delle verità (coincidenza: c’è in libreria un titolo quasi identico Il gioco della verità, racconti - del tutto diversi - di Andrea Carraro, editi da Hacca), la Modignani osserva in parallelo le vite di madre e figlia, due generazioni, due epoche: il fatidico ’68 e il femminismo all’origine di abbandoni e solitudini, di rimorsi e conflitti, con famiglie via via più slabbrate e con maschi ottusi o assenti. Ne Il silenzio dei chiostri la Bartlett fa sposare la sua Petra Delicado, e pure il suo vice Garzón: matrimoni così tranquilli che diventa corroborante potersi occupare di un delitto in convento, il cadavere di un frate, la scomparsa delle reliquie di un Beato. Altre novità: tra i primi 10, oltre alla dieta dimagrante della Lambertucci, i diari 1957-1978 di Montanelli, cura ricostituente per lettori in cerca di «stile e stiletto». Tra i primi 20, la Disputa su Dio, pensata e pacata, tra Augias e Mancuso (l’autore di L’anima e il suo destino), secondo in saggistica, dove entrano anche l’Etica condivisa di Enzo Bianchi e la Edda Ciano innamorata del militante comunista, raccontata da Marcello Sorgi. C’è poi Il viaggio dell’elefante nell’Europa del ’500, tra sovrani, eserciti e chiese, romanzo del Nobel Saramago. Se si osservano altri ingressi in tabella - i saggi letterari di Kundera, l’«educazione criminale» del tatuatore Lilin nella narrativa italiana, il Maigret nei tascabili - e magari si aggiungono, fuori tabella, ma pur sempre tra i primi 20, i racconti di Carver e l’esordio di Frascella, forse si può dire che anche in queste nostre liste di pura quantità, qualche grano di qualità si può trovare: come dice il titolo di Padoa-Schioppa, essenziale è non avere La veduta corta. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||
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