Libreria LiberaMente
Via G. Longoni, 27/28
Oggiono (Lecco)
Uno sguardo mediterraneo
Presentazione del libro di SILVANA PUSCHIETTA
(Sanremo)
Inaugurazione della mostra fotografica di SERGIO GURRIERI LAURIA (Alessandria d’Egitto)
Curatore dell’evento PAOLO PARENTE
(Livorno)
Sabato 21 maggio 2011 ore 17.00
Segue aperitivo - Ingresso libero
“Le prese un tuffo al cuore. Pensò che non doveva accadere, ma il suo viso rosso, il battito del cuore accelerato, le sue mani tremanti dicevano tutt'altro. Uno sconosciuto si era insinuato in lei.”
Silvana Puschietta, Amicizia Rubata, 2011
Uno sguardo, quello di Sergio Gurrieri Lauria, tutto rivolto a indagare un segno, carpire un significato, cogliere un presentimento. Per distillare la realtà e restituircela sotto forma di pura arte. Sempre alla ricerca di quell’istante rapidissimo e magico, che permane nelle sue raffinate immagini, impresse su carte preziose, frutto di estrema cura, ma anche di quello sguardo nitido: come quello dei Fiamminghi o degli antichi Greci.
(Paolo Parente)
Silvana Puschietta è nata a Sanremo nel 1950. Ha vissuto in Valle d’Aosta e poi a Torino. Da diversi anni vive a Milano. Le sue passioni: lettura, musica jazz, arte contemporanea. Grande lettrice da sempre, ha scoperto negli ultimi anni d’avere buona potenzialità narrativa e poetica, nelle quali viene affrontato il tema della relazione di coppia. Amicizia rubata è il suo primo romanzo.
Sergio Gurrieri Lauria è nato in Egitto nel 1950, ad Alessandria. A Milano ha frequentato il liceo artistico e la facoltà di architettura. Ha svolto per alcuni anni la professione, per poi abbandonarla e dedicarsi alla scuola, per scelta convinta, insegnando fino al 1995. Attualmente è preside dell’Istituto Vittorio Bachelet di Oggiono.
Il mondo è a colori, la realtà è in bianco e nero - Wim Wenders
“Credo che questa frase del grande regista tedesco sintetizzi il senso della fotografia, quando questa osserva la realtà e cerca di interpretarla. Fotografo e stampo ormai solo in digitale, questo mi permette di fare in proprio rutto il lavoro e di avere sotto controllo tutte le fasi, dallo scatto alla stampa. Scatto a colori per avere tutte le informazioni possibili nell’immagine, poi decido quale sarà convertita in bianco e nero e quindi stampata; amo molto questa doppia possibilità, mi permette di ricreare l’immagine secondo interpretazioni diverse, di variare le intensità, le luci e le ombre per ritrovare un senso che era all’origine dello scatto, e che magari il colore nella sua pienezza nasconde. Espongo alcuni ritratti di amici, pittori, musicisti, colti durante il lavoro o con le loro opere, mi limito a guardare con la macchina fotografica e scatto, poi intervengo in “camera chiara” per realizzare l’idea. Lo stesso atteggiamento con i paesaggi, non aggiungo nulla alla scena inquadrata, indago con ottiche nitide ed a volte implacabili. Voglio evidenziare il minuto particolare”.
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