Sabato 9 Maggio - Presentazione libro di Roberto Bonfanti - ALICE



Roberto Bonfanti - Presentazione 9 maggio 2015


Roberto Bonfanti


ROBERTO BONFANTI
INVITA

alla presentazione del suo libro


ALICE

(due piccoli stupidi)

in Libreria LiberaMente
OGGIONO

SABATO 9 MAGGIO 
ore 17

INGRESSO LIBERO



ALICE
(Edizioni del Faro, marzo 2015)
Sono i fili di una complicità antica, quelli che Alice e Francesco si sorprendono a riannodare in una notte di neve. Ma quella notte sarà anche l'inizio di un pugno di settimane destinate a rimettere in discussione molte cose.
Alice e Francesco: due esistenze irrequiete che si sono incrociate di sfuggita in un passato ormai lontanissimo e che, a distanza di dodici anni, si ritrovano a guardarsi nuovamente negli occhi facendo i conti con il tempo che è passato, con le cose che sono cambiate, con ciò che è rimasto immutato e con le decisioni importanti verso cui la vita li sta inevitabilmente spingendo.
Un romanzo fragile e sincero che diventa quasi un doppio autoritratto in cui le schegge di malinconia al sapore di whisky di Francesco si innestano fra le riflessioni attente, i dubbi e i ricordi di Alice che, in una sorta di lunga lettera, mette a nudo la propria storia e il lato più intimo della propria anima.

Biografia – Roberto Bonfanti
Roberto Bonfanti

Sono nato in un paesino ai margini della provincia lombarda in un sabato pomeriggio di fine giugno dell'anno in cui morirono Piero Ciampi, Henry Miller e Riccardo Mannerini.
Malinconico per indole, testardo per vocazione, sognatore per dna, disilluso per puro caso, incostante e incoerente per necessità, il mio primo tentativo di scrivere un racconto risale all'età di sette anni.
Dopo una serie di esperienze legate al mondo della musica indipendente (come redattore del webmagazine Kronic e all'interno dell'etichetta discografica Ilrenonsidiverte), ho esordito come scrittore nell'ottobre del 2007 dando alle stampe la raccolta di racconti “Tutto passa invano” (ed. Uni Service).
L'incontro con Falzea Editore è stata la molla per dedicarmi seriamente alla scrittura e lavorare ai miei primi due romanzi, “L'uomo a pedali” e “In fondo ai suoi occhi”, usciti rispettivamente nel maggio 2009 e nell'ottobre 2010, a cui ha fatto seguito, nel novembre 2012, “Suonando pezzi di vetro", pubblicato da Edizioni Del Faro in collaborazione con il collettivo Neverlab.
Giro spesso l'Italia per leggere e raccontare le mie storie in ogni tipo di contesto, dalle librerie ai bar e dai circoli culturali ai locali rock. Fra il 2010 e il 2012 sono stato responsabile del progetto “Nella mia ora di libertà”, che si poneva l'obiettivo di far conoscere ai detenuti del carcere di San Vittore la storia della canzone d'autore italiana, e nel 2014 ho prestato la voce al tour del reading-concerto ispirato a “Nicovid” di Miky Marrocco.
Il mio nuovo romanzo, "Alice", è uscito per Edizioni del Faro l'11 marzo 2015.
Roberto Bonfanti


Una riproduzione del monte Cervino del ... Neolitico



Monte Cervino


Riproduzione del Cervino (Neolitico) - Proprietà RIVA
In occasione della presentazione del programma CAI giovanile di Oggiono, abbiamo avuto la visita gradita e inaspettata del ricercatore Mario Riva di Lecco che ha mostrato ai ragazzi e al pubblico convenuto in libreria una sua scoperta a dir poco eccezionale. Si tratta di una riproduzione in pietra del monte Cervino, risalente al neolitico. Mario Riva, è un appassionato ricercatore di meteoriti e studioso di utensili risalenti al neolitico e al paleolitico, nonché scrittore del libro: LE LINEE DEL TEMPO.
Mario Riva
L’oggetto è in pietra nera lavorata, molto liscia. Proprio per questo tipo di lavorazione si può datare l’età fra i 10.000 e i 4.000 anni fa, ovvero nel Neolitico. Impressionante la precisione con cui l’artista preistorico ha voluto rappresentare la mitica montagna della Valle d’Aosta. Il Cervino con i suoi 4478 Mt. è una delle montagne più alte dell’arco alpino. Particolare e caratteristica la sua forma piramidale molto pronunciata.
Quest’anno ricorre il centenario della prima ascensione.
La prima ascensione alla vetta del Cervino fu una vera e propria gara tra due alpinisti: l’inglese Edward Whymper e l’italiano Jean Antoine Carrel.
Quando Whymper, nel 1861, vide il Cervino per la prima volta ne fu stregato.
Contattò Jean Antoine Carrel, anch’egli interessato all’impresa, per organizzare la spedizione. I due, però, non riuscirono a trovare un accordo.
Whymper tentò da solo la salita dal versante svizzero, con l’aiuto di una guida bernese. Il tentativo fallì.
Carrel ci provò a sua volta, dal versante italiano. Superò la quota dell’inglese, ma senza raggiungere la vetta.
Seguirono molti altri tentativi da parte dei due alpinisti lungo le opposte creste, italiana e svizzera.
Vinse Whymper che il 14 luglio del 1865 raggiunse la vetta da Zermatt, aprendo una via sulla cresta dell’Hörnli.
L’impresa, però, ebbe un esito tragico, poiché durante la discesa persero la vita quattro compagni di cordata.
Carrel aveva ricevuto l’incarico di salire in vetta da Quintino Sella e dall’appena nato Club Alpino Italiano.
Il giorno in cui Whymper portò a termine l’impresa, Carrel si trovava a poche centinaia di metri dalla meta, sul versante italiano. Ma non gli riuscì di raggiungerla. Ce la fece tre giorni dopo, aprendo una via ben più difficile, da Breuil lungo la Cresta del Leone.


Venerdì 17 Aprile 2015 - OMAGGIO AD ANTONIA POZZI - Conversazione di Stefano CALDIROLA


OMAGGIO AD  
                 ANTONIA POZZI
Conversazione di Stefano Caldirola

In Libreria LiberaMente – OGGIONO
VENERDI 17 APRILE ore 20:45

In libreria è possibile visionare una mostra di disegni ispirati alle poesie di Antonia Pozzi
INGRESSO LIBERO
Antonia Pozzi
INVITO per una serata in ricordo della poetessa ANTONIA POZZI con Stefano Caldirola, suo appassionato conoscitore.

Antonia Pozzi: una manciata di anni (1912-1938), un grumo di gioia e di dolore,che nell’acuta coscienza di sé, in una vita «vissuta tutta dal di dentro», si scioglie in canto, in una poesia che ha il fascino dell’umano e la tensione del divino. Onorina Dino
La grande italianista Maria Corti, che la conobbe all'università, disse che «il suo spirito faceva pensare a quelle piante di montagna che possono espandersi solo ai margini dei crepacci, sull'orlo degli abissi. Era un'ipersensibile, dalla dolce angoscia creativa, ma insieme una donna dal carattere forte e con una bella intelligenza filosofica; fu forse preda innocente di una paranoica censura paterna su vita e poesie. Senza dubbio fu in crisi con il chiuso ambiente religioso familiare. La terra lombarda amatissima, la natura di piante e fiumi la consolava certo più dei suoi simili».
Avvertiva certamente il cupo clima politico italiano ed europeo: le leggi razziali del 1938 colpirono alcuni dei suoi amici più cari: «forse l'età delle parole è finita per sempre», scrisse quell'anno a Sereni.
A soli ventisei anni si tolse la vita. Nel suo biglietto di addio ai genitori scrisse di «disperazione mortale». Si uccise mediante barbiturici in una sera di dicembre del 1938, nel prato antistante l'abbazia di Chiaravalle. La famiglia negò la circostanza «scandalosa» del suicidio, attribuendo la morte a polmonite; il suo testamento fu distrutto dal padre, che manipolò anche le sue poesie, scritte su quaderni e allora ancora tutte inedite.
È sepolta nel piccolo cimitero di Pasturo (LC).
La villa di famiglia a Pasturo, ai piedi delle Grigne, era il suo luogo prediletto. Il luogo dell’anima, dove si trovava la sua biblioteca, dove studiava, scriveva e cercava sollievo nel contatto con la natura solitaria e severa della montagna.



Venerdì 10 Aprile 2015 - presentazione libro: LA VERTIGINE DEL BARATRO di Enrico RIGAMONTI

ENRICO RIGAMONTI
PRESENTA
LA VERTIGINE DEL BARATRO
UN INTRIGO...AGGHIACCIANTE
Ed. Leucotea
VENERDI 10 APRILE
ORE 20:45
in Libreria LiberaMente


Ultima fatica dell’avvocato-scrittore di Annone Brianza. È un ritorno al giallo, tematica che aveva contraddistinto con successo i suoi esordi letterari già nel 2006 con Delitto nella radura e nel 2007 con Le certezze dell’evidenza, seguiti da La Verità parallela nel 2010
Enrico Rigamonti

LA VERTIGINE DEL BARATRO. La vicenda si svolge in Francia. Durante una visita del Presidente della Repubblica a Lione inizia una sequenza di misteriosi “incidenti” su cui è chiamato a indagare il caposcorta La Maison il quale, all’epilogo della propria inchiesta, si troverà di fronte una realtà tragica e spaventevole …