Sabato 5 marzo 2016 - Paola Cereda presenta LE TRE NOTTI DELL'ABBONDANZA

Paola Cereda


Paola Luffarelli

Paola Cereda - LiberaMente 5 marzo 2016



Un romanzo potente dedicato alle donne: alla forza di quelle che accettano un presente immutabile e al coraggio di quelle che combattono un mondo fatto per e dagli uomini.

PAOLA CEREDA. Nata e cresciuta in Brianza, si è laureata in Psicologia a Torino con una tesi sull'umorismo ebraico. Si è specializzata in diritti umani e cooperazione internazionale, in particolare in progetti artistici e teatrali nel sociale. Ha viaggiato e lavorato in molti paesi del mondo. Attualmente vive a Torino e collabora con ASAI, Associazione di Animazione Interculturale, dove si occupa di progetti artistici con minori italiani e stranieri. Cura la regia e la drammaturgia della compagnia teatrale integrata assai ASAI, nella quale recitano ragazzi di età, provenienza e abilità differenti.
Vincitrice di numerosi concorsi letterari, è stata finalista al Premio Calvino 2009 con il romanzo Della vita di Alfredo (Bellavite). Per Piemme ha pubblicato nel 2014 Se chiedi al vento di tornare (Finalista al Premio Rieti)
IL LIBRO
Fosco è un paese arroccato su uno scoglio a picco sul mare. Per arrivare alla spiaggia, bisogna avventurarsi lungo una scala di legno e pietra che nessuno si è mai presa la briga di aggiustare.  Perché il mare è maledetto e gli abitanti non lo possono avvicinare. La Calabria di Fosco è una terra aspra dove il tempo scorre lento, dove tutti corrispondono ai propri ruoli e ai propri cognomi e, fin dalla nascita, hanno il loro posto nel mondo. Le regole, dettate dalla malavita locale, sono legge per coloro che lì nascono. Per tutti, ma non per Irene.
Irene ha quindici anni e un quaderno arancione sul quale disegna il quotidiano, così come se lo immagina. La notte, sui tetti di Fosco, si incontra con Rocco, il figlio di uno sparato, in uno spazio di complicità e tenerezza che permette di fantasticare un altro mondo possibile. Durante l'annuale pellegrinaggio alla Madonna delicata, Irene e Rocco ascoltano una conversazione tra masculi che cambia per sempre il corso delle loro vite. Le successive tre notti dell'abbondanza segnano un prima e un poi senza ritorno. E se è vero che le donne di Fosco nutrono il sistema e spingono i figli a vendicare, c'è chi prova a cambiare, nella convinzione che la vita si accetta ma non si subisce. Irene farà la sua scelta. La vita, per lei, è una pennellata di colore su un muro bianco.

Sabato 27 febbraio 2016 - Paolo D'Anna presenta LE RELIQUIE DI SARAJEVO

APERITIVO LETTERARIO
PAOLO D’ANNA
Presenta il libro
LE RELIQUIE DI SARAJEVO edizioni Studio 53
SABATO 27 FEBBRAIO 2016
ORE 17
in libreria LiberaMente – Oggiono (LC)
Appuntamento in Libreria LiberaMente per un toccante incontro con lo scrittore, poeta e drammaturgo Paolo D’Anna. L’occasione ci è data per la presentazione del libro LE RELIQUIE DI SARAJEVO. Attraverso la narrazione e la poesia, l'autore racconta uno dei conflitti più tragici della nostra storia, dando voce alla gente comune. Attraverso la poesia scorrono la vita, l'amore, la speranza, la morte e le tante storie che hanno come protagonisti Sarajevo, la sua storia ed i suoi abitanti.


Peccato. Una presentazione venuta male. Non per colpa dell'Autore, ma di un pubblico che non c'era.
Peccato. Si è persa un'occasione per utilizzare la poesia come arma d'amore contro le guerre.


A PAOLO
«Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti». Diceva il poeta Izet Sarajlic.
Nell’assedio più lungo del 1900, nella Sarajevo degli anni Novanta, i cittadini andavano alle serate di poesia nel buio di una città senza corrente elettrica.
Sperimentavano che in una guerra solo i versi sono capaci di correggere a forza di sillabe miracolose il tempo sincopato dei singhiozzi, il ragtime delle granate, l’occhio di un mirino addosso. I versi portano la responsabilità della parola ammutolita.
I poeti facevano il turno di notte in Sarajevo per impedire l’arresto del cuore del mondo.
La biblioteca, manufatto magnifico dell’arte islamica in Europa, era in frantumi e in cenere. L’artiglieria degli assedianti centrava monumenti, cimiteri, moschee, per cancellare dal suolo ombra e radice della parte avversa. Le parole erano emigrate dai libri bombardati, giravano alla cieca le pagine invisibili, mentre dalle colline si accendevano le fiammelle degli spari dei cecchini. I poeti facevano il turno di notte.
In una notte di granate che esplodevano a casaccio sulla sua collina, scriveva con tutta la sua volontà di contraddizione della distruzione: «In una notte come questa, malgrado tutto, pensi a quante notti d’amore ti sono rimaste». Non ha saputo odiare, non ha saputo maledire neanche quelli che da un mirino di fucile tiravano al bersaglio di un bambino in strada. Ha voluto ribadire il verbo amare, che i suoi contemporanei, poeti e non, avevano pudore di battere a macchina.
Durante gli anni di assedio ha scritto II Libro Degli Addii. Salutava cosi gli amici partiti verso qualche esilio oppure accompagnati al cimitero di notte, perché di giorno i cortei funebri erano un bersaglio facile. Di notte si scavavano le fosse: «A Sarajevo siamo stati tutti becchini». In una poesia salutava una strada svuotata dalle granate, in un’altra salutava un tram che non passava più. In una guerra un poeta è una specie di Noè, fa salire sulla sua barca di carta un raccolto di persone e luoghi, li conserva al riparo dal diluvio e li fa sbarcare all’asciutto di un dopoguerra. «Io non vedo l’ora di poter tornare a scrivere per la seconda volta in vita mia le mie poesie di secondo dopoguerra». E ci è arrivato, allo sbarco nella terraferma della tregua. Aveva perduto però due sorelle in quella dannazione, rimasto figlio unico. «Ma io non posso non essere fratello», scriveva, pure a me, cercando intorno di applicare il suo bisogno di fraternità.
Non sono io che lo dico ma Erri de Luca e io dedico queste parole a Paolo. Credo che un poeta paghi i suoi versi con la vita svolta. In un poeta cerco, esigo che la sua vita sia all’altezza della sua pagina. Di uno scrittore in prosa me ne infischio se sia un cialtrone o un santo. Da un poeta invece non possono uscire buone righe se la sua esistenza non è stata strigliata al fiume da una spazzola di ferro.
«Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo ? Noi, i poeti».
A loro spetta di togliere alla morte il diritto all’ultima parola.

Mostra del libro 2016 a ELLO e LIBRARSI

MOSTRA DEL LIBRO 2016
L’invito è rivolto a tutti gli amanti della lettura, di ogni età. A ELLO, la Biblioteca Comunale, allestirà presso il centro socio culturale di Ello "Monte di Brianza", una mostra del libro. Sono fissati due appuntamenti.
Il primo è per sabato 27 febbraio con apertura al pubblico dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.30. Dalle ore 16 alle 17 saranno garantite letture animate per bambini da 0 a 6 anni presso la biblioteca. Successiva apertura per domenica 28 febbraio dalle 10 alle 12.
LIBRARSI
Nello stesso spazio espositivo, a cura di LIBRARSI, iniziativa dell’Associazione VIVIDOLZAGO, con il patrocinio dei comuni di Dolzago, Ello, Castello di Brianza, Annone di Brianza, Molteno e Colle Brianza, presentazione del libro Azzurro Marco e incontro con l’Autore.
VENERDI 26 Febbraio 2016 ore 21
SALA CONSILIARE - ELLO
Giovanni Corti
presenta il suo libro
AZZURRO MARCO

Domenica 21 febbraio 2016 - Aperitivo con gli autori...

Domenica 21 febbraio 2016 ore 11
APERITIVO CON GLI AUTORI…
ENRICO RIGAMONTI presenta il libro L’INUTILITà DEL RANCORE
GIOVANNI CORTI presenta il libro AZZURRO MARCO
L’INCONTRO SI TERRà PRESSO LA BIBLIOTECA DI PESCATE
Siete tutti invitati.
A seguire aperitivo!

Sabato 20 febbraio 2016 - FAMILIARMENTE Presentazione libro di Lodovico Grimoldi

F.Braccini, Lodovico Grimoldi, G.Leone


Lodovico Grimoldi


Ausilia Minasi legge Familiarmente

Fabiano Braccini

Presentazione 20/02/2016
Lodovico Grimoldi, autore del libro FAMILIARMENTE.
Nasce a Sesto San Giovanni nel 1929. Conseguita la maturità classica emigra in America Latina dove inizia a lavorare in una tipografia arcivescovile come rilegatore, poi amministratore, poi direttore della stessa che, rinnovata con più moderni macchinari, conduce a produrre, accanto a vari prodotti commerciali, anche libri di testo e il primo giornale cattolico dell'Ecuador (El Heraldo), per il quale si merita una medaglia pontificia dalle mani di Papa Montini.
Tornato in Italia si sposa con Maria Misic dalla quale avrà due figli.
Ha lavorato come impiegato presso la "Rusconi Editore" fino all'età della pensione.
Esperto in musica e in canto, ha composto mottetti e cori, diretto corali, suonato l'organo e collaborato con la rivista musicale di Firenze "Canticum Novum".
Appassionato anche di alpinismo ha fatto diverse arrampicate, in Italia sulle cime del Lecchese (Resegone e Grigne) e su vette più alte come l'Adamello e il Monte Rosa sul quale vanta fotografie in cordata con Achille Compagnoni; e sulle Ande con ascensioni oltre i cinquemila, la massima al Chimborazo con i suoi 6310 metri di altezza.
Ora, dopo averle a lungo tenute nel cassetto, rivela la sua vena di poeta pubblicando queste poesie, dando così sfogo ed espressione a una passione che, unitamente alla musica e all'alpinismo, gli consente di elevarsi al livello spirituale, morale, culturale, a cui si sente di appartenere.

Esiste il fato?
"Morì tuo nonno in un biplàn caduto,
pure tuo padre è in vol deceduto:
...come tu osi ancora decollare?

"E invece, di tuo nonno quale morte?"
"A letto, e di mio padre stessa sorte".
"...E tu vorresti a letto ritornare?"

Saper quel che avverrà non ci è mai dato;
fa quel che devi, e non pensare al fato.  

La coppia
Quando li nervi tesi della coppia
tra poco dicon che l'alterco scoppia,
ecco la norma che conserva pace:
che l'uno ascolti mentre l'altro tace. 

Febbraio 2016 - Espone il pittore Vladi Maggioni

Per tutto il mese di febbraio 2016, il pittore oggionese Vladimiro Maggioni esporrà le sue opere in Libreria LiberaMente.
INGRESSO LIBERO nelle ore di apertura della libreria.
Agoni appesi - olio su tavola

Tri canton - olio su tela

Il pescatore - olio su tavola